Il settore dei carburanti sempre più preso d'assalto dai malintenzionati
Sono in aumento i casi di contrabbando di gasolio e carburante a discapito dello Stato.
Quello dei carburanti è un settore strategico che regala guadagni illeciti e facili a sfavore dei cittadini e dell’ambiente.
Contrabbando di gasolio: un fenomeno ricorrente
Tra i mestieri più antichi del mondo c’è quello del contrabbandiere, un’arte che individua i settori più strategici per operare a sfavore dello Stato, puntando su guadagni facili e veloci.
Un business antico che vede agire sia piccoli membri che vere organizzazioni criminali e che negli ultimi anni attinge da una fonte importante, ossia il settore dei carburanti e delle energie.
Questo settore è definito strategico perché commercializza un bene primario e permette allo Stato di raccogliere risorse economiche imponenti sotto forma di accisa e iva sui carburanti.
Il fenomeno è cresciuto molto nell’ultimo decennio. I dati raccolti dalle recenti inchieste, messe a punto dalle forze dell’ordine, hanno portato alla luce un traffico illecito di prodotti petroliferi camuffati con gli espedienti più disparati.
Gli espedienti più insoliti
Il gasolio di contrabbando viene trasportato a bordo di veicoli che apparentemente sembrano destinati ad altro.
Pescherecci allestiti con depositi di carburante nascosti, auto modificate appositamente per nascondere dietro ai sedili anteriori delle cisterne o che si trasformano in distributori di benzina.
Gli artefatti messi a punto dai delinquenti sono tra i più disparati, ma l’intento è sempre uno: vendere il gasolio di contrabbando a tutti gli interessati, talvolta anche a domicilio.
Perché il contrabbando di gasolio?
Il gasolio regala guadagni facili. Questo business frutta migliaia di euro perché il gasolio venduto a 1,20 € al litro genera un risparmio per l’acquirente che evita di spendere 1,60 € del costo di mercato per l’acquisto di gasolio.
Inoltre permette ai delinquenti di evadere le tasse per una cifra pari a mille euro per ogni mille litri di gasolio di contrabbando.
Fortunatamente ci sono anche molti commercianti onesti che vogliono lavorare in tranquillità. Evitano di acquistare la merce a basso costo e scelgono, spesso, di denunciare.
Ma quando ciò non avviene come fanno le forze dell’ordine a contrastare questo sistema?
I campanelli d’allarme
Il trasporto di merce su strada in territorio nazionale e internazionale è regolamentato da apposite norme.
Chi trasporta gasolio e carburanti in genere deve avere a bordo una documentazione comunemente conosciuta come CRM (Convention des Marchandises par Route) o lettere di vettura da mostrare in fase di controllo.
Le forze dell’ordine spesso capiscono che qualcosa non va proprio grazie alla documentazione: una falla nella compilazione, un documento non firmato o la cartellonistica di materiale infiammabile non presente ed è subito truffa.
Cosa rischia chi usa gasolio di contrabbando?
Gli articoli 40, 47 e 49 del Testo Unico sulle Accise indicano le sanzioni e le pene previste per coloro che si occupano di circolazione e commercializzazione irregolare di merce soggetta ad accise.
Il trasgressore rischia una pena con reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa pari al doppio o al decuplo dell’imposta evasa e, comunque, mai inferiore a euro 7.746.
Chi rischia però non è solo il contrabbandiere, ma anche colui che acquista il gasolio di contrabbando. Anche in casi di buona fede, infatti, si può incorrere in penali, multe e sequestri di serbatoi e pompe di erogazione.
Cisterne da controllare
Puoi opporti al contrabbando di gasolio ed evitare i furti alle tue cisterne con tre mosse:
1. Diffidando dai malintenzionati
2. Evitando di acquistare gasolio a costo più basso rispetto al mercato
3. Affidandoti a un sistema di controllo cisterne
Fuel ti permette di controllare il livello di gasolio presente nelle tue cisterne e potrai scegliere se abbinare o meno alla tua cisterna un sistema di autenticazione RFID.
Provaci!