Conoscere le emissioni di CO2 e l’efficienza energetica del trasporto marittimo per ridurne l’impatto ambientale.
La Commissione UE pubblica la prima relazione annuale sull’efficienza energetica e le emissioni di CO2 del trasporto marittimo ai fini commerciali. È possibile ridurre gli effetti nocivi dei gas di scarico delle navi e migliorare il rendimento della flotta, tenendo a bada anche spese e consumi? Scopriamolo.
Trasporto marittimo: la Commissione UE informa circa emissioni di CO2 ed efficienza energetica
Il 19 maggio 2020 Bruxelles pubblica il primo rapporto annuale sulle emissioni di CO2 e sull’efficienza energetica delle navi di grossa taglia.
Si tratta di una relazione piuttosto importante, tanto che la Commissione UE ha scelto di impegnarsi a pubblicare un rapporto ogni anno. In effetti, i dati portati alla luce, fanno riflettere e consentono di capire le caratteristiche, le emissioni di CO2 e l’efficienza energetica di un comparto le cui prestazioni incidono sull’ambiente.
Il rapporto UE monitora una flotta composta da 11.600 navi circolanti dentro e fuori dallo Spazio Economico Europeo (SEE), circa il 38% della flotta mercantile mondiale. Sono navi con 5.000 tonnellate di stazza lorda e impiegate per il trasporto di merci e passeggeri per fini commerciali.
Gran parte delle navi oggetto di analisi appartengono a società greche, le quali detengono per lo più navi portarinfuse (oltre il 50%) e petroliere (circa il 25%). Seguono le società tedesche - con più navi mercantili e portacontainer – e ancora: Singapore, Norvegia, Cina e Danimarca.
Le navi hanno un’età piuttosto giovane – in media 11 anni – e si distinguono in: navi portarinfuse, portacontainer, roll-on/roll-off e navi passeggeri.
L’obiettivo della Commissione UE è stato quello di far emergere il valore delle emissioni di CO2 e l’efficienza energetica di un settore che è obbligato a monitorare costantemente questi valori, annessi al consumo di carburante ed altre informazioni, secondo quanto indicato dal Regolamento UE 2015/757.
Un po’ di dettagli
1. Emissioni di CO2
Per l’anno 2018 sono state oltre 138 milioni le tonnellate di emissioni di CO2 delle 11.600 navi circolanti; il 3,7% delle emissioni totali di CO2 in UE secondo le stime dell’EMSA (Agenzia Europea dell’Ambiente).
I due terzi delle emissioni segnalate derivano da viaggi effettuati da e verso porti posti fuori dai confini dell’area SEE. Quelli fatti al suo interno, invece, rappresentano il 32% delle emissioni totali; e ancora quelle relative alle navi circolanti nei porti europei rappresentano il 6% delle emissioni di CO2 totali. Quali navi producono maggiori emissioni di CO2? Secondo i dati, quelle portacontainer, con una quota pari al 30% delle emissioni totali.
2. Efficienza energetica
In merito all’efficienza energetica ci sono dati piuttosto positivi, dato che la flotta monitorata sembra già soddisfare gli standard globali di efficienza energetica applicabili al periodo 2020-2025.
L’IMO riduce al minimo i livelli di zolfo nel carburante per trasporto marittimo
Il trasporto marittimo è disciplinato da norme internazionali supervisionate dall’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale delle Nazioni Unite che ha sede a Londra. Per questa ragione, non è vincolato al rispetto degli obblighi derivanti dagli accordi ONU sul clima e ed è escluso dai calcoli delle emissioni internazionali di gas serra.
Al fine di ridurre i danni all’ambiente e all’ecosistema dei gas di scarico delle navi, a partire dal 1° gennaio 2020, l’IMO decide di ridurre al minimo il livello di zolfo presente nel carburante impiegato nel trasporto marittimo.
Si passa dunque dal 3,5 % allo 0,5; parametro che dovrà essere osservato per le sole navi che operano al di fuori della zona di controllo delle emissioni navali (ECAS).
Questa limitazione consentirà di ridurre le emissioni di ossido di zolfo delle navi del 77%, per una riduzione annuale pari a 8,5 milioni di tonnellate.
I gas di scarico delle navi generano polveri sottili, provocano piogge acide che impattano negativamente su foreste, colture e specie acquatiche e sono fonte di inquinamento atmosferico.
Secondo lo studio di Transport & Environment, analizzando i soli dati rilevati per le navi da crociera, risulta che i paesi più esposti all’inquinamento da ossidi di zolfo sono: Spagna, Italia e Grecia; seguite poi da Francia e Norvegia. Le città portuali europee più colpite sono invece Barcellona, Palma de Maiorca e Venezia.
Bassa velocità e carburanti più puliti: i prossimi traguardi per il bene dell’ambiente
La riduzione della velocità delle navi consente di ottenere importanti vantaggi, sia in termini di consumi di carburante che di energia, con ovvie conseguenze positive anche in termini economici.
In breve: chi viaggia a velocità più bassa consuma meno energia, meno carburante e risparmia.
Stando a quanto detto sopra circa i dati di efficienza energetica riportati nella relazione della Commissione UE, l’efficienza energetica della flotta navale impiegata per fini commerciali migliora rispetto ai dati rilevati nel 2008. Ciò è dato anche dall’abbassamento della velocità di andamento che le flotte hanno adottato negli ultimi anni ( -15% e -20%).
Altri benefici per l’ambiente e per le flotte sono legati all’impiego di carburanti più puliti.
Ciò favorisce:
- La riduzione delle emissioni di gas serra
- La riduzione dell’inquinamento atmosferico
- Il risparmio economico
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