Nuove tassazioni, strumenti di controllo e prodotti contro i furti di gasolio e l’evasione delle accise.
Accise e furti di gasolio sono al centro del dibattito governativo impegnato al contrasto dell’evasione fiscale.
Analizziamo le soluzioni proposte dal governo e gli strumenti di controllo a supporto delle aziende.
Evasione fiscale: le accise al centro del ciclone
L’aumento del debito pubblico rappresenta una costante preoccupazione per il Governo impegnato nella definizione di misure e manovre utili alla sua riduzione.
Strettamente connessa al debito pubblico è l’evasione fiscale, un dramma tutto italiano che comporta un danno pari a circa 100 miliardi di euro all’anno.
Soldi che vengono sottratti allo Stato e di conseguenza alla comunità, costretta ad usufruire di servizi sempre più inefficienti e che potrebbero essere migliorati proprio con i soldi degli evasori.
Lo chiamano ‘tax gap’, questo vuoto enorme caratterizzato dalla differenza tra le imposte dovute e quelle realmente corrisposte allo Stato. Un vuoto che cresce a dismisura e che può essere sconfitto solo con una strategia economica fatta di nuovi strumenti e controlli.
L’ultima nota di aggiornamento del Def, documento di economia e finanza, evidenzia l’alta incidenza dell’evasione delle accise gasolio sul totale dell’evasione fiscale.
Il Testo Unico delle accise impone il pagamento di un’imposta per ogni acquisto di gasolio utilizzato per autotrazione e per lo svolgimento di attività lavorativa. Una tassa che in molti evitano di pagare utilizzando scappatoie varie per il recupero di gasolio defiscalizzato, attingendo ad esempio da canali provenienti dall’est o da altri traffici illeciti.
Tutto questo provoca una sorta di reazione a catena: l’evasione cresce, il governo stabilisce nuove tasse sui prodotti petroliferi e i consumatori reagiscono in due diversi modi: quelli onesti, in cerca di risparmio, puntano a fare rifornimento presso fornitori che offrono prezzi di carburante più bassi; quelli disonesti rubano il gasolio.
Pompe bianche e furti di gasolio: la corsa al risparmio
La prima grande impennata del livello di tassazione sui prodotti petroliferi risale al 2012: lo Stato, focalizzato sulla diminuzione dello spread, alza l’importo delle tasse da corrispondere per l’acquisto di carburante.
Quest’aumento genera la nascita di pompe bianche, distributori privati che offrono il carburante a prezzo minore a consumatori in cerca di risparmio.
Ma se da un lato ci sono venditori e consumatori onesti, da chi è rappresentata l’altra faccia della medaglia? Semplice: da coloro che il gasolio invece di acquistarlo lo rubano.
Le misure del Governo contro evasione accise e frodi di carburante
Per tentare di arrestare l’aumento dell’evasione fiscale il Governo studia soluzioni diverse: un possibile aumento sul costo del carburante, l’eliminazione delle classi euro 3 ed euro 4 dal beneficio del rimborso accise per autotrazione e l’introduzione di nuovi strumenti di controllo. Se circa le prime soluzioni non c’è nulla di certo, nel terzo caso troviamo strumenti approvati e procedure che sono in fase di sperimentazione già da maggio 2019.
Uno di questi strumenti è l’e-DAS, la forma digitalizzata del consueto documento di accompagnamento richiesto per la circolazione dei beni soggetti ad accisa.
Il progetto e-DAS è stato previsto dalla legge del 24/11/2006 n. 286 per la compilazione e l’invio telematico del documento di accompagnamento all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Con l’e-DAS chi si occupa di trasporto gasolio può inviare: il documento per la merce spedita, l’eventuale annullamento, la bozza per la ricezione della merce e il cambio di destinazione. Il contribuente comunica e l’Agenzia controlla i flussi soggetti ad accisa.
Il 20 maggio 2019 è partita la fase di sperimentazione dell’e-DAS, ma solo per coloro che si occupano di circolazione in territorio nazionale dei prodotti energetici.
IoT e App: i rimedi delle aziende contro i furti di gasolio
Mentre il governo studia soluzioni e incentiva l’uso di strumenti per contrastare l’evasione fiscale, le aziende impegnate nel settore gasolio pensano a come proteggere le proprie cisterne dai continui furti di gasolio.
Come l’evasione fiscale, il furto di gasolio a danno di flotte e distributori è un fenomeno che registra solo degli aumenti.
Fortunatamente, oggi grazie ai continui progressi tecnologici è possibile entrare in possesso di strumenti IoT capaci di controllare l’attività in corso e comunicare istantaneamente con il sistema gestionale aziendale.
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La rilevazione viene effettuata ogni 30 secondi e ad ogni prelievo di gasolio o erogazione corrisponde un alert inviato direttamente all’utente abbinato tramite notifica push, email o Whatsapp.
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