Proteggi le cisterne per il carburante aziendale da ogni tipo di attacco esterno.
Se impegnate nel settore pubblico o in quello privato poco importa, le aziende che usano cisterne di gasolio per attività di lavoro devono sempre aprire un impianto di distribuzione carburanti ad uso privato.
Ecco come fare per ottenere le autorizzazioni previste dalla normativa, proteggere le cisterne aziendali da attacchi esterni e ottenere il rimborso delle accise sul gasolio acquistato.
Impianti di distribuzione carburanti privato: definizione e caratteristiche
I soggetti che, per necessità aziendali, vogliono dotarsi di cisterne o serbatoi per il contenimento di carburante utile all’alimentazione dei propri mezzi aziendali devono aprire un impianto di distribuzione carburanti ad uso privato e dotarsi di tutte le autorizzazioni previste dalla normativa italiana.
Gli impianti di distribuzione carburanti si distinguono in due macro categorie: quelli adibiti al contenimento di carburante da destinare a terzi, e dunque usato a fini commerciali, e quelli preposti al raccoglimento di carburante usato per alimentare mezzi aziendali.
Gli impianti di distribuzione carburante ad uso privato sono decisamente collocati nella seconda macro categoria.
Secondo la definizione della Legge Regionale n. 6 del 2 febbraio 2010 sono impianti di distribuzione carburanti ad uso privato i complessi unitari e le attrezzature fisse o mobili, interrate o fuori terra, destinate al contenimento di carburante per autotrazione. Sono esclusi da questa categoria, dunque, gli impianti destinati al rifornimento di macchine agricole.
Questi impianti devono essere omologati nel rispetto delle disposizioni normative correnti e devono essere dotati di erogatori. Possono essere custoditi in magazzini, stabilimenti o cantieri edili purché siano di proprietà o ad uso esclusivo e vanno utilizzati solo per il rifornimento dei seguenti mezzi: macchine operatrici, natanti e aeromobili targati e non targati.
Impianti di distribuzione carburanti uso privato: quali autorizzazioni servono?
Aprire un impianto di distribuzione carburante ad uso privato non è semplice, ma neanche impossibile, basta seguire ciò che la legge impone. Innanzitutto è giusto precisare che, dal punto di vista legislativo, nel corso degli anni sono stati fatti alcuni passi in avanti per snellire gli adempimenti burocratici a cui i soggetti interessati devono attenersi. È dal 2010, infatti, che è possibile rivolgersi direttamente all’ufficio SUAP del Comune competente per richiedere l’autorizzazione all’attività.
Il Comune ha il dovere di verificare che tutti i requisiti previsti in materia di tutela ambientale, sicurezza sanitaria, prevenzione incendi siano rispettati assieme alle componenti e al luogo di detenzione. Un’operazione di controllo che l’ente effettua sia durante l’analisi della documentazione ricevuta sia in fase di collaudo.
I soggetti interessati devono presentare tutta la documentazione al SUAP corredata di perizia giurata redatta da un tecnico competente e abilitato secondo le norme UE attestante il rispetto di tutti i parametri oggettivi e soggettivi richiesti.
Come inviare la richiesta di autorizzazione all’attività? Laddove previsto, direttamente online sulla piattaforma dello sportello telematico, altrimenti basta recarsi all’ufficio comunale.
Trascorsi 90 giorni dalla data di accettazione o di inoltro della richiesta ed esclusi i casi di diniego, il richiedente può considerare terminata la fase dei controlli e procedere con l’apertura dell’attività.
Il rimborso accise gasolio: anche senza autorizzazioni
In data 28 marzo 2018 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha diffuso una nota esplicativa per chiarire una questione che, in diversi momenti, ha generato più dubbi tra i titolari di impianti di distribuzione carburanti per uso privato.
Arturo Tiberi, direttore centrale dell’Agenzia, informa che il beneficio del rimborso accise sul gasolio previsto per i soggetti aventi diritto è aperto anche alle aziende che non sono in possesso delle dovute autorizzazioni.
Preoccupati per l’eventuale respinta della richiesta di rimborso o della eventuale restituzione del beneficio ricevuto nel corso degli ultimi 5 anni a seguito di controlli, i titolari di aziende in possesso di cisterne fisse e mobili possono stare sereni.
L’agevolazione del rimborso accise resta, dunque, vincolata a soli 3 requisiti:
- Opportuna compilazione della sezione dedicata agli impianti di distribuzione carburanti per uso privato
- Certa e documentata ricostruzione dei consumi da ammettere all’agevolazione
- Rispetto degli obblighi tributari dovuti per l’uso del gasolio agevolato
È fondamentale che le aziende interessate alla richiesta di rimborso accise gasolio si rivolgano a società di consulenza esperte per evitare un diniego a seguito di errata compilazione della modulistica richiesta o ricostruzioni di consumi inesatte.
Cisterne per il carburante aziendale: Fuel ti aiuta a proteggerle
Che si tratti di aziende impegnate nel settore pubblico o privato, tutte le imprese in possesso di cisterne di gasolio e/o serbatoi fissi o mobili utili al rifornimento dei propri veicoli devono necessariamente proteggere il proprio business.
Ma proteggere da cosa? Dai furti di gasolio che costringono le aziende coinvolte a correre ai ripari acquistando ulteriori quantità di gasolio e talvolta sospendendo l’attività lavorativa a causa del danno subito.
Proteggere i propri affari da incendi generati da fuoriuscite di gasolio da cisterne forate. Un danno che potrebbe mettere a rischio l’ambiente circostante, i lavoratori e l’azienda stessa.
Attenzione e scrupolosità spesso non bastano; serve attrezzarsi di strumenti di controllo cisterne semplici, ma sicuri.
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