Proteggi gasolio e cisterne dagli agenti contaminanti

Gli agenti contaminanti possono corrodere le cisterne e mettere a repentaglio l’integrità del gasolio.

Filtri, manutenzione e sistemi di controllo livello gasolio possono intervenire a tuo vantaggio e consentirti di lavorare in tranquillità e nel rispetto delle direttive europee.

 

 

Specifica EN 590: le indicazioni europee circa il gasolio per autotrazione

In ambito normativo è la Specifica Europea EN 590 a fissare i requisiti che il gasolio usato per autotrazione deve possedere. L’aspetto, la composizione e la contaminazione sono elementi da tenere costantemente sotto controllo al fine di evitare l’usura dei serbatoi o la perdita totale del prodotto.
La specifica EN 590 recepisce la direttiva 2009/30/CE dell’Unione Europea, viene costantemente aggiornata e interessa precisi soggetti imprenditoriali:

• Coloro che si occupano della gestione di impianti di distribuzione carburanti
• Le aziende dotate di impianti ad uso privato per il rifornimento dei mezzi aziendali (sia pubbliche che private)

Secondo quanto disposto da questa norma, il gasolio usato per autotrazione e contenuto nelle cisterne deve avere un colore limpido, esclusi i casi in cui subisce colorazioni dovute a distinzioni per scopi fiscali. La trasparenza e la fluidità del gasolio indicano il buono stato del composto che risulta libero da ogni agente contaminante.

La specifica EN 590 precisa che, al fine di renderlo meno inquinante, il gasolio può contenere una piccola percentuale di biodiesel, fissata ad un valore massimo pari al 7%. Altro elemento da tenere sotto controllo è lo stato di contaminazione del gasolio; una contaminazione frutto di alghe, micro batteri e di acqua. Il quantitativo di acqua tollerato da un serbatoio deve essere inferiore allo 0,2%.

Come anticipato sopra, il controllo di questi parametri è fondamentale al fine di proteggere le proprie cisterne dal rischio di corrosioni e di evitare di perdere il gasolio acquistato perché danneggiato e, dunque, da buttare.

Proprietà interne e agenti esterni: i veri nemici del gasolio

Il gasolio va protetto da diversi agenti esterni al fine di preservarne la sua originaria composizione. Prima di definire quali sono questi elementi è giusto precisare un concetto: il biodiesel è igroscopico pertanto capace di assorbire autonomamente l’acqua dall’ambiente circostante, e l’acqua è uno dei principali agenti contaminanti nemici del gasolio perché capace di provocare la proliferazione batterica nel serbatoio.

Nella maggior parte dei casi l’entrata di acqua nelle cisterne è dovuta a un percorso definito insidioso: quello che si compie per il trasferimento del gasolio dalla raffineria ai serbatoi di distribuzione. Per quale motivo? Perché nelle raffinerie viene mescolato il composto e aggiunta la parte di biodiesel consentita dalla norma, il quale, come abbiamo visto, è igroscopico.

In fase di trasporto tramite autocisterne, l’acqua residua dei lavaggi del contenitore può mescolarsi al gasolio trasportato. Infine, arrivato dal destinatario e in fase di entrata nel serbatoio, l’umidità che si forma a contatto con l’aria passa dal tubo di sfiato e genera acqua che si deposita sul fondo della cisterna.

Le alghe, invece, in parte presenti per la normale natura biologica del gasolio stesso, si riproducono velocemente e si cibano di metalli e di idrocarburi del gasolio provocando la corrosione delle cisterne e la perdita di integrità del prodotto contenuto.

Infine, la presenza e l’accumulo di micro batteri e sporco possono causare l’intasamento dei condotti e contaminare il gasolio fino a renderlo inutilizzabile.

Come proteggere le cisterne da acqua, alghe e sporco?

Contro la formazione eccessiva di acqua nel gasolio ci sono diverse soluzioni.

Innanzitutto, bisogna prestare maggiore attenzione alle guarnizioni di tenuta per rendere sempre asciutta la zona di passaggio del gasolio in fase di ingresso. Procedere al controllo mensile dell’acqua sul fondo della cisterna, tramite l’uso di paste segnalatrici d’acqua e adottare sistemi di filtrazione e di separazione acqua-gasolio. I filtri igroscopici, installati sul tubo di sfiato, impediscono di subire le conseguenze legate dal contatto dell’aria esterna.

Questi vanno controllati periodicamente e sostituiti quando il loro colore cambia da blu a rosa.

Chi possiede serbatoi già dotati di sistemi interni di ricircolo per il filtraggio deve sostituire le cartucce quando sono usurate al fine di evitare che esse stesse diventino fonte di proliferazione batterica.

I filtri di separazione acqua-gasolio, invece, vengono realizzati appositamente per liberare il gasolio contenuto nel serbatoio dall’acqua annessa. 
Il filtro separatore è solitamente composto dai seguenti elementi:

• Indicatore di intasamento
• Elemento filtrante
• Foro di ispezione vaschetta separatore
• Rubinetto di drenaggio vaschetta separatore

I sistemi di filtraggio servono anche a depurare e liberare il gasolio da sporco e altri agenti dannosi, i quali vengono trattenuti da una sorta di bicchiere che agisce sia in fase di entrata del gasolio nel serbatoio, sia in fase di deposito.

Le spie dei filtri vanno monitorate per evitare l’intasamento e prevenire il blocco della cisterna.

I soggetti che possiedono cisterne interrate devono procedere alla pulizia periodica e all’esecuzione di prove di tenuta.

Manutenzione e supporto: azioni e strumenti imprescindibili per il successo della tua azienda

Le azioni volte alla messa in sicurezza della propria azienda non bastano mai, ecco perché spesso si sceglie di affiancare alla manutenzione delle cisterne anche l’uso di un sistema di controllo.

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