La necessità di gestire correttamente i rifiuti pericolosi.
I rifiuti pericolosi sono definiti tali quando contengono agenti inquinanti che presentano minacce alla salute pubblica o all’ambiente.
L’art.184 comma 1, D. Lgs. 152/2006 classifica i rifiuti in urbani o speciali - in base all’origine – e pericolosi o non pericolosi – in base al contenuto, cioè la composizione effettiva e i valori di concentrazione delle sostanze pericolose.
Le caratteristiche di pericolo sono indicate con il codice HP ed un numero seriale progressivo che và da 1 a 15.
Gli imballaggi vuoti, non ripuliti, che hanno in precedenza contenuto materie delle classi 2, 3, 4.1, 5.1, 6.1, 8 e 9 non sono soggetti alle disposizioni dell’ADR - Accord europeen relatif au transport international des merchandises Dangereuses par Route - qualora siano state prese misure per eliminare tutti gli eventuali pericoli derivanti dalle sostanze.
ADR: merce pericolosa e norme per il trasporto internazionale
L’ ADR è un accordo firmato a Ginevra nel 1947, ratificato in Italia con la legge n. 1839 del 12 agosto 1962, il quale regolamenta la classificazione delle merci pericolose.
Alcuni rifiuti, oltre ad essere definiti pericolosi, è possibile che siano classificati come merci pericolose ai sensi dell’ADR.
Nell’ADR sono indicate informazioni inerenti il trasporto e le condizioni relative a:
- classificazione merci;
- etichettatura, documentazione;
- utilizzo di imballaggi e cisterne;
- disposizioni relative alla costruzione di imballaggi e cisterne;
- requisiti mezzi di trasporto;
- esenzione alle norme.
È necessario che sia compilato nella lingua degli operatori presenti nel veicolo che trasporta merce o rifiuti pericolosi, in cui vi siano nel dettaglio norme di sicurezza ed interventi da attuare in caso di necessità.
Sicurezza e norme CLP: Classification, Labelling e Packaging
La pericolosità dei rifiuti rende necessario un trattamento, un trasporto e uno smaltimento speciali, infatti sono previste delle etichette su cui vanno indicate l’area di deposito e i contenitori in cui sono conservati.
Non esiste un’unica tipologia d’imballaggio; ogni categoria di merce necessita di un imballaggio ad hoc, meglio ancora se omologato da aziende specializzate.
Tutti gli imballaggi devono presentare il codice C.E.R. - Catalogo Europeo dei Rifiuti - e devono avere un cartello giallo con la “R” nera in stampatello maiuscolo; in alcuni casi bisognerà riportare anche il numero O.N.U . – codice della materia, unico in tutti i Paesi del Mondo - e applicare le etichette relative alla categoria di appartenenza.
Quando si trasportano rifiuti di merci pericolose, nel documento di vi dovrà essere la dicitura “rifiuto”.
Trasporto rifiuti pericolosi: obbligo nomina consulente ADR
Come previsto dall’art. 11 . D. Lgs. 35/2010 il legale rappresentante dell’impresa, la cui attività comporti il trasporto di rifiuti pericolosi, oppure operazioni di imballaggio, di carico, scarico, riempimento, ha l’obbligo di nominare un consulente ADR.
Il suo compito è verificare l’osservanza delle disposizioni in materia di trasporto, imballaggi, formazione degli addetti; consigliare l’impresa nelle operazioni relative al trasporto di merci pericolose; redigere una relazione annuale su quantitativo, genere di merce, modalità e tipologia di trasporto – da conservare per 5 anni – destinata alla direzione dell’impresa o all’autorità pubblica, se richiesta.
Documenti obbligatori per il trasporto dei rifiuti pericolosi
La responsabilità del produttore di rifiuti, in merito alla corretta gestione, è definita dall’art.188 del D. Lgs. 152/2006.
Il trasporto dei rifiuti comporta:
- un accurato controllo in merito alle abilitazioni e alle autorizzazioni di tutte le parti coinvolte;
- la corretta attribuzione del codice identificativo del rifiuto;
- la corretta classificazione del rifiuto, in base all’origine e alla pericolosità.
I documenti obbligatori, che riguardano i rifiuti pericolosi sono i seguenti:
Fir: - Formulario di identificazione dei rifiuti - è una sorta di carta d’identità del rifiuto. Si tratta di un documento redatto dal produttore o, se impossibilitato, dal trasportatore.
Del Fir vanno prodotte 4 copie: produttore, trasportatore, impianto di produzione, produttore, nuovamente. Quest’ultima, viene firmata dall’impianto e serve a controllare che il quantitativo ricevuto corrisponda a quanto dichiarato dal produttore;
Mud: - Modello Unico di Dichiarazione Ambientale - è una dichiarazione stilata annualmente dai soggetti che si occupano di gestione e smaltimento dei rifiuti, presentata alla Camera di Commercio;
Registro di carico e scarico rifiuti: tiene traccia di tutte le sostanze di scarto all’interno dell’azienda.
Chiunque effettui trasporto di rifiuti pericolosi, senza aver compilato il formulario obbligatorio o in esso siano presenti dati inesatti o mancanti, rischia una pena di cui all’art.483 del Codice Penale - falsità ideologica -, con la reclusione fino a 2 anni.
Qualora, invece, i dati fossero inesatti ma comunque consentissero la ricostruzione delle informazioni, si andrebbe in contro ad una sanzione che và da 260,00 a 1.550,00 euro.
Tutela nel trasporto di gasolio: controllo cisterna real time
Nel caso di trasporto di gasolio, devono essere adottati provvedimenti – seguendo standard normativi e di sicurezza - per fare in modo che non vi siano fuoriuscite, considerando l’elevata infiammabilità e la tossicità dei vapori, che possono gravemente danneggiare la salute degli operatori.
Per il trasporto di gasolio sotto i 1.000 litri non si richiedono particolari accorgimenti, tranne l’utilizzo di contenitori omologati, con logo CE, con apposita certificazione rilasciata al momento dell’acquisto.
Sopra i 1.000 litri, invece, vi è necessità di autocisterne omologate.
Controllare il livello di gasolio presente in cisterna è importante al fine di evitare sprechi e pericoli derivanti da perdite nel serbatoio, o riempimento eccessivo.
Fuel ti consente di monitorare il livello di gasolio presente nel serbatoio, che siano rifornimenti o giacenze. Il tutto real time.